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Fabulae vestimentarie (a colazione) – In bianco e nero. La moda nel lutto

Domenica 20 maggio torna Fabulae Vestimentarie (a colazione), l’appuntamento a cura di Sara Conforti (Hòferlab) dedicato ad uno speciale viaggio a puntate alla scoperta dei segreti del variegato universo della storia della moda e del costume. In questo quinto appuntamento scopriremo “IN BIANCO E NERO. LA MODA NEL LUTTO”: evoluzioni vestimentarie di un rituale di separazione.
Dalle ore 10, sontuosa colazione dolce&salata a cura dei Bagni Municipali e, mentre voi mangiate, Sara Conforti vi delizierà con insoliti racconti sui codici definiti per donne e uomini dall’Inghilterra Vittoriana all’America del XIX secolo.
Costo: 10 euro.
Prenotazione obbligatoria mandando una e-mail a bagnimunicipali@gmail.com!!! Vi aspettiamo numerosi!
PICCOLA ANTICIPAZIONE:
Dall’Inghilterra Vittoriana all’America del XIX secolo le donne erano tenute a seguire codici definiti che indicavano colori e tessuti corrispondenti a particolari fasi del dolore: le vedove erano obbligate ad indossare il lutto per due anni, ma anche le altre donne della famiglia, a secondo della vicinanza al defunto, non sfuggivano alla regola. Figurini, illustrazioni d’epoca, e riviste domestiche spiegavano cosa bisognava mettere a metà lutto, quando si poteva togliere il velo o qual era l’acconciatura accettabile per la figlia di una madre recentemente scomparsa. Chi trasgrediva veniva pubblicamente censurato: la Ellen di L’età dell’innocenza di Edith Wharton viene giudicata “selvaggiamente inappropriata” perché se ne va in giro “con una lunga veste di velluto rosso”.
Nel decennio 1850-60 si impongono i corsetti stretti e le gonne svasate tipo Via col vento, come l’inquieta Rossella O’Hara in lutto per la dipartita di Charles Hamilton. L’ascesa della classe media, l’alfabetizzazione e i progressi nella produzione dei tessuti a seguito dell’industrializzazione hanno favorito la diffusione di merci dedicate al dolore della perdita. E con il ‘900 la fantasia non ha più freni, al punto che in mostra ci sono vestiti definiti dal critico del New York Times “perfetti abitini neri da cocktail”.
Infatti, nel 1926 arriva il LBD di Coco Chanel e la musica cambia.
Continua…

